La nota dell'Ansa riportante il primo commento del Movimento al maxi
emandamento governativo, frutto del lavoro dei cosiddetti "quattro
saggi" (uno di essi, come si sa, è il Ministro della Giustizia):
''Con l'ovvia riserva di studiare il testo completo dell'emendamento , si puo'
sin d'ora affermare che esso peggiora ulteriormente un progetto di riforma
ordinamentale gia' preoccupante''. E' drastico il giudizio di Armando Spataro,
segretario del Movimento per la Giustizia e procuratore aggiunto a Milano, sul
provvedimento licenziato dal Consiglio dei ministri, che avra' tra le sue
conseguenze anche un allungamento dei tempi dei processi.
''L'emendamento denota soprattutto la volonta' di riportare
l'assetto della magistratura indietro di oltre 30 anni- afferma Spataro-
ripristinando un sistema di concorsi per ogni tipo di passaggio di funzione e
progressione in carriera, con la conseguenza di spingere i magistrati ad
uniformarsi alla giurisprudenza della Cassazione e a privilegiare le cosiddette
sentenze 'pittate' , con intuibili danni per la lunghezza dei tempi processuali''.
''Inoltre preoccupano - continua ancora il segretario del Movimento
per la Giustizia - i progetti di reintroduzione del potere di avocazione da
parte dei procuratori generali e di gerarchizzazione delle procure della
Repubblica specie alla luce di altre riforme allo studio, tra cui spicca la
sottrazione al pm della direzione della polizia giudiziaria e la sua
trasformazione in una specie di avvocato della polizia. Il divieto di permanenza
ultradecennale in qualsiasi ufficio, poi, penalizza in modo evidente
professionalità ed esigenze di specializzazione" (ANSA)