Disciplinare CSM
Proc. n. 87/2005 R.G. – Sentenza del 29.1.2007 – Presidente Mancino – Estensore Pepino.
Doveri del magistrato – Condotta posta in essere fuori dell’esercizio delle funzioni – Richiesta di intervento dei Carabinieri per doglianza relativa ad accadimento non riconducibile all’esercizio di attività giudiziaria – Reclamo per il servizio in un ristorante di pesce non ritenuto fresco – Utilizzazione indebita della qualifica di magistrato - Illecito disciplinare – Insussistenza.
Non costituisce condotta di rilevanza disciplinare quella posta in essere dal magistrato al di fuori dell’esercizio delle sue funzioni che, quale avventore di un ristorante, richiede ed ottiene l’intervento delle forze dell’ordine per far rilevare un disservizio (nella specie gli era stato servito del pesce non ritenuto fresco).
Trattasi di comportamento consentito a qualsiasi cittadino, e quindi anche al magistrato che si qualifichi come tale, e che non determina un abuso delle funzioni ove non preordinato (come nella fattispecie) al godimento di un trattamento privilegiato correlato alla qualifica professionale rivestita (non potendosi ritenere tale il mancato pagamento del conto).
Doveri del magistrato – Condotta posta in essere fuori dell’esercizio delle funzioni – Richiesta di intervento dei Carabinieri per doglianza relativa ad accadimento non riconducibile all’esercizio di attività giudiziaria – Reclamo per il servizio in un ristorante di pesce non ritenuto fresco – Utilizzazione indebita della qualifica di magistrato - Illecito disciplinare – Insussistenza.
Non costituisce condotta di rilevanza disciplinare quella posta in essere dal magistrato al di fuori dell’esercizio delle sue funzioni che, quale avventore di un ristorante, richiede ed ottiene l’intervento delle forze dell’ordine per far rilevare un disservizio (nella specie gli era stato servito del pesce non ritenuto fresco).
Trattasi di comportamento consentito a qualsiasi cittadino, e quindi anche al magistrato che si qualifichi come tale, e che non determina un abuso delle funzioni ove non preordinato (come nella fattispecie) al godimento di un trattamento privilegiato correlato alla qualifica professionale rivestita (non potendosi ritenere tale il mancato pagamento del conto).