Get Adobe Flash player
Nuova pagina 2

SOMMARIO:
1.INCARICHI DIRETTIVI (PRES. TRIB. LUCERA)
2.INCARICHI SEMIDIRETTIVI
3.NOMINA DI UN MAGISTRATO DESTINATO ALLA PROCURA GENERALE DELLA CASSAZIONE
4.FUORI RUOLO
5. IL PROGRAMMA DI FORMAZIONE PER IL 2005
6.TABELLE DEGLI UFFICI GIUDIZIARI (IL TRIBUNALE DI NAPOLI)
7.TRASFERIMENTI PER MOTIVI DI SALUTE: DOPO LE NOVITA' DELLA CIRCOLARE
8.LA RETE EUROPEA DEI CONSIGLI DI GIUSTIZIA E DEI COURTS SERVICES
9.AMMISSIONI AI CORSI INTERNAZIONALI
10. INCARICHI EXTRAGIUDIZIARI E ATTIVITA' DI GIUDICE TRIBUTARIO
11. PARTE IL PROGETTO DI FORMAZIONE DELLA MAGISTRATURA ONORARIA
12.IL PRIMO CONCORSO "DECENTRATO" PER GIUDICE DI PACE
DALLE COMMISSIONI

Nuova pagina 1


1.INCARICHI DIRETTIVI (PRES. TRIB. LUCERA)
Votazione plebiscitaria per l'unico ufficio direttivo definito in settimana, quello di Presidente del Tribunale di Lucera, attribuito al dott. GIUSEPPE PELLEGRINO (Pres. Trib. Lucera).

2.INCARICHI SEMIDIRETTIVI
Attribuiti tre posti di Presidente di sezione del Tribunale di Bolzano alla dott.ssa FRANCESCA MUSCETTA (Trib. Bolzano) e alla dott.ssa ELISABETTA ROILO (Trib. Bolzano) all'unanimità , mentre per il terzo posto ha prevalso il dott. CLAUDIO GOTTARDI (Trib. Bolzano) con 16 voti (Unicost, MD, Movimenti, Favara, Marotta) rispetto ai 4 (Spangher, Buccico, Lo Voi e Mammone) andati al dott. GUIDO RISPOLI.
Gran "bagarre" invece riguardo alla designazione dei due nuovi Presidenti di sezione del Tribunale di Palermo per cui vi erano ben cinque proposte, relative ai dott. GIOACCHINO NATOLI (p.m. Palermo), GUIDO LO FORTE (Proc, aggiunto Palermo), GIOACCHINO SCADUTO (Trib. Palermo), TOMMASO VIRGA (Trib. Palermo) e FABIO MARINO (Pres. sez. Trib. Termini Imerese).
Dopo lunghe discussioni concernenti le modalità di voto, si è quindi pervenuti alla decisione di procedere a votazioni separate e successive.
All'esito della prima ha prevalso il dott. GUIDO LO FORTE con 16 voti (Unicost, Mammone, Marvulli, Favara, Berlinguer, Schietroma e laici del Polo), rispetto ai 5 (MD) andati al dott. SCADUTO, ai 3 (Movimento) conferiti al dott. NATOLI e all'unico (Lo Voi) andato al dott. VIRGA.
Molto più contrastata la votazione susseguente, relativa alla copertura del secondo posto semidirettivo, in cui si sono manifestate divisioni e articolazioni di voto limitatamente alle candidature dei dott. NATOLI e VIRGA, con modalità di voto concitate e inconsuete, che hanno determinato la prevalenza di NATOLI con 13 voti (Aghina. Arbasino, Fici, Berlinguer, Meliadò. Primicerio, Stabile, Tenaglia, Civinini, Marini, Menditto, Salvi, Di Federico) rispetto agli 11 (Lo Voi, Mammone, Buccico, Marotta, Ventura Sarno, Spangher, De Nunzio, Riello, Favara, Marvulli, Schietroma) andati a VIRGA, astenuti Rognoni e Salmè.
Conferiti all'unanimità ai dott. GRAZIA CATALDI (Cons. Cassazione) e MAURIZIO PACIONI (Appello Roma) gli incarichi di Presidente della sezione lavoro della Corte d'Appello di Roma, nonché ben cinque posti di Presidente di sezione del Tribunale di Roma ai dott. ENRICO DE SIMONE (Trib. Roma), ROBERTO GERARDI (Trib. Roma CIRO MONSURRO' (f.r. Ispettorato generale del Ministero della Giustizia), GUSTAVO BARBALINARDO (Trib. Roma), ), STEFANO MESCHINI (Trib. Roma), un'altra divisione del plenum si è determinata in ordine all'individuazione del sesto posto a concorso.
Dopo prolungata discussione, il voto ha premiato il dott. ANTONIO RINAUDO (Trib. Roma) che ha riportato 13 voti (6Unicost, 2MI, Buccico, Di Federico, Ventura Sarno, Marotta) rispetto agli 8 (Aghina, Fici, Salvi, Menditto, Civinini, Marini, Marvulli, Schietroma) confluiti sul dott. ANTONIO BEVERE (Trib. Roma), astenuti Rognoni e Arbasino.
Anche per i 4 posti a concorso di Presidente di sezione della Corte d'Appello di Roma la votazione e la discussione si è prolungata in plenum: unanime la designazione per i primi due posti dei dott. ERNESTO RAFFAELE CALIENTO (Pres. sez. Trib. Roma) e GUIDO CATENACCI (Pres. sez. Trib. Roma), per gli altri due posti vacanti si è determinata un'ulteriore divisione.
Il primo ballottaggio ha premiato il dott. ENZO COSTANZO (Cons. Cassazione) con 14 voti (6 Unicost, 5 laici del Polo, 2 MI, Schietroma) rispetto al dott. GIUSEPPE MARZIALE (Cons. Cassazione) che ha riportato 7 voti (Civinini, Fici, Marini, Marvulli, Menditto, Salvi, Arbasino).
Il secondo ballottaggio ha visto prevalere il dott. EVANGELISTA POPOLIZIO (Appello Roma) sul dott. MARIO D'ANDRIA (Pres. sez. Trib. Roma) sempre per 14 a 7.
Su queste scelte, operate dopo un'ampio dibattito e, a nostro avviso, con opinabili interpretazioni della circolare, rinviamo ad un ulteriore approfondimento.

3.NOMINA DI UN MAGISTRATO DESTINATO ALLA PROCURA GENERALE DELLA CASSAZIONE
Il posto in questione è stato assegnato, all'unanimità , al collega IGNAZIO PATRONE, attualmente in servizio presso la Corte Costituzionale come assistente di studio, e già in precedenza proposto anche per il massimario della Cassazione.
Pur condividendo una tale scelta e così anche la valutazione con lo stesso punteggio di altri due colleghi (CARMELO SGROI e PIERO GAETA), ai quali è stato preferito Patrone per maggiore anzianità di ruolo, abbiamo (da soli) proposto e votato una proposta emendativa, nella quale - ferma restando l'indicazione del magistrato proposto - la valutazione comparativa degli altri aspiranti (84) non comportava l'attribuzione analitica del punteggio a ciascuno di essi.
Abbiamo, infatti, avuto modo di riscontrare - in occasione di analoghe procedure concorsuali relative a posti particolarmente ambiti cui hanno partecipato decine se non anche centinaia di magistrati (posti di consigliere di cassazione, di magistrato di appello o di tribunale destinato al massimario, di sostituto della direzione nazionale antimafia - quanto complessa (ed al contempo superflua, oltreché a volte ingiusta) è l'analitica attribuzione di un punteggio a tutti gli aspiranti, per quanto distante sia la somma dei diversi punteggi parziali dal totale riportato dai magistrati proposti.
Non a caso difatti la procedura in questione è stata la penultima a chiudersi rispetto al bollettino dei posti a concorsi pubblicato il 14.3.2003 (manca solo la copertura di un posto di magistrato di tribunale destinato alla Cassazione).
Siamo convinti che l'imprescindibile esigenza di effettuare una valutazione comparativa fra tutti gli aspiranti debba essere coniugata con l'esigenza di definire la procedura in tempi ragionevoli e di utilizzare al meglio risorse ed energie.
Se così è, riteniamo che non possa e non debba prescindersi da metodologie ed argomentazioni di grande concretezza, quali soprattutto quelle che fanno leva sul principio di resistenza ("non si procede oltre nella valutazione degli altri aspiranti, poiché anche l'attribuzione al massimo dei punteggio, non consentirebbe lo scavalcamento di coloro che sono comunque meglio piazzati in graduatoria per maggiore anzianità ").
Abbiamo così proposto (e, purtroppo, votato da soli) una delibera impostata nei termini che seguono: (a) indicazione di tutti gli aspiranti più anziani e, per ciascuno di essi, dei profili professionali così come risultanti da tutti gli elementi di valutazione prodotti o comunque agli atti del Consiglio; (b) indicazione di quegli aspiranti i cui profili sono all'evidenza più ricchi di elementi da cui può desumersi una particolare inclinazione allo studio ed alla ricerca; (c) attribuzione analitica dei punteggi soltanto a questi aspiranti.
Tale metodo di lavoro, che rispetta l'esigenza di una valutazione comparativa fra tutti gli aspiranti che in astratto possono risultare vincitori e che non elude in alcun modo l'obbligo della motivazione, ha il pregio di abbattere i tempi di definizione ed evita l'attribuzione (irrilevante ai fini dello specifico concorso) di punteggi analitici a centinaia di aspiranti, così scongiurando il rischio di valutazioni che possono essere oggetto di contestazioni, delusioni, recriminazioni e polemiche. Avremmo voluto, in altri termini, evitare il rinnovarsi in futuro di superflue dispute sull'attribuzione di punteggi a singoli aspiranti, per quanto distanti dal punteggio attribuito ai magistrati proposti; e così anche il rinnovarsi di emendamenti, discussioni e votazioni del tutto disancorati dall'oggetto della proposta.

4.FUORI RUOLO
Prolungata per due anni la permanenza fuori ruolo del dott. FEDERICO PRATO (collaboratore a tempo pieno della Commissione di inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi), destinato all' O.L.A.F. (Ufficio europeo per la lotta antifrode).

5. IL PROGRAMMA DI FORMAZIONE PER IL 2005
L'ultimo plenum del Consiglio è stato dedicato il 27 luglio unicamente all'esame del programma di formazione dei corsi per il 2005.
Si tratta, come di consueto, di un vasto programma di interventi formativi, articolato quest'anno su 15 corsi di diritto e procedura civile, 16 corsi di diritto e procedura penale e 5 corsi interdisciplinari.
Rinviando ad una più esaustiva lettura dell'ampia delibera già trasmessa in lista (e di prossima distribuzione nel consueto "libretto" in tutti gli uffici: scadenza delle domande il 15 ottobre 2004), possono sintetizzarsi quali significative novità :
a) l'individuazione della nuova sede dei corsi presso la Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno che, in quanto struttura specificamente deputata alla formazione, consente di ottimizzare l'organizzazione didattica e realizzare una considerevole riduzione della spesa;
b) l'apertura di alcuni corsi, oltre alle consuete categorie di "esterni", anche ai giudici di pace e, per la prima volta, ai g.o.t. e v.p.o.;
c) la previsione di due corsi specifici dedicati esclusivamente all'organizzazione del lavoro del giudice (civile e penale);
d) la realizzazione di un corso interdisciplinare dedicato all'imparzialità e all'etica professionale;
e) l'inserimento di corsi dedicati a materie per quanto di ampia applicazione non sempre oggetto di particolare attenzione, quali l'esecuzione forzata (in civile) e l'esecuzione della pena e l'edilizia (in penale).
Il programma è stato approvato dal plenum dopo ampia discussione con la sola astensione del cons. Buccico che ha espresso considerazione critiche (a nostro avviso non condivisibili e ingiustificate, specie in considerazione della perdurante assenza di una struttura stabilmente orientata alla formazione) nei confronti dell'attività di formazione realizzata dal Consiglio, ritenuta disorganizzata, vulnerata da preclusioni "ideologiche" ed ancora troppo "chiusa" nei riguardi dell'avvocatura.

6.TABELLE DEGLI UFFICI GIUDIZIARI (IL TRIBUNALE DI NAPOLI)
Approvate le tabelle per il 2004/2005 dei seguenti uffici giudiziari: Trib. min. Ancona; Trib. Ascoli Piceno; Trib. Gela; Trib. Benevento; Trib. Caltanissetta; Trib. sorv. Caltanissetta; Trib. min. Napoli; Proc. Gela; Trib. Paola; Proc. Trento; Trib. Alessandria; Trib. Rovereto; Trib. Mondovì; Trib. min. Trento; Trib. min. Bolzano; Proc. Siracusa; Trib. min. Torino; Proc. Ariano Irpino; Corte d'Appello di Palermo; Trib. sorv. Caglairi; Proc. gen. Sassari.
Approvate con una serie di prescrizioni cui ottemperare le tabelle di: Trib. Catania, Proc. Taranto, Proc. Cagliari, nonchè quelle per il biennio 2002/2003 del Trib. Arezzo.
Non approvate le tabelle del Tribunale di sorveglianza di Potenza.
Con una delibera di 26 pagine il Consiglio non ha approvato il progetto organizzativo del Tribunale di Napoli relativo ancora al biennio 2002/03, mentre alla conclusione preferiale dei lavori del Consiglio sono oltre cento i progetti per il biennio in corsi già approvati).
La vicenda delle tabelle del tribunale di Napoli è difficilmente sintetizzabile ma meriterebbe di essere ampiamente riportata perché appare emblematica della difficoltà di gestione degli aspetti organizzativi di un grande ufficio giudiziario.
In particolare nel settore civile non risulta ancora realizzata la unificazione degli uffici nonostante specifiche indicazioni contenute nelle delibere adottate dal consiglio con riferimento alla variazione tabellare immediatamente successiva alla unificazione ed al progetto organizzativo 2000/01.
Il presidente del tribunale di Napoli ha presentato il programma relativo al biennio 2002/03 nel novembre 2003 ed il consiglio giudiziario di Napoli ha espresso parere parzialmente negativo nel marzo 2004 a biennio ormai scaduto.
La settima commissione (rel. Arbasino) ha deciso di intervenire radicalmente sull'assetto organizzativo al fine di dare concrete indicazioni utili per la predisposizione del programma tabellare 2004/05 ed in questa prospettiva ha eseguito una accurata valutazione di tutti gli aspetti problematici pervenendo ad una delibera in tempi ragionevolmente celeri.
Pur in presenza di una prima impostazione del settore civile che prevedeva aree specializzate unitamente ad aree parzialmente specializzate e ad area destinata alla trattazione del generico, la proposta non è stata approvata essenzialmente per la mancata dimostrazione (con adeguati elementi statistici indicativi dei flussi, delle pendenze, degli indici di smaltimento per tipologie di materie) della razionalità dei criteri adottati nella ripartizione delle risorse tra settore civile e penale nonché nella distribuzione delle risorse all'interno nei settori e quindi nella determinazione dell'organico delle sezioni ( in particolare quelle civili).
Per questa ragione non si è ritenuto di poter dare attuazione ai concorsi nelle more espletati ai fini della copertura dei posti previsti nel progetto.
L'analisi ha poi riguardato ulteriori aspetti concernenti, in particolare, le corti di assise, il tribunale del riesame, l'ufficio, GIP, l'attività monocratica penale, le sezioni distaccate, il problema dell'ultradecennalità sia nel settore civile che in quello penale ( i rilievi espressamente formulati sono in numero di venti).
Con la delibera il presidente è stato invitato a depositare il nuovo progetto entro il mese di settembre 2004 sì da consentire al CSM di deliberare perlomeno entro il primo anno del biennio 2004/05 e dare quindi stabilità ad un assetto organizzativo che ha determinato più che giustificate preoccupazioni dei magistrati che operano presso l'ufficio.

7. TRASFERIMENTI PER MOTIVI DI SALUTE: DOPO LE NOVITA' DELLA CIRCOLARE
A distanza di un paio di mesi dalla modifica della circolare sui trasferimenti, nella parte relativa alle ragioni di salute del magistrato, ovvero dei suoi prossimi congiunti, può trarsi un primo bilancio (con le cautele connesse al carattere secretato delle pratiche) alla stregua delle proposte di Terza Commissione definite in plenum nelle ultime settimane.
Abbiamo già riferito in merito al rigetto (a strettissima maggioranza e dopo una lunga, contrastata e difficile discussione di plenum) di un'istanza formulata da un magistrato per il trasferimento in sede (molto ambita) per assistere la madre portatrice di handicap grave riconosciuto.
L'istanza (da noi avversata) non è stata accolta in carenza di un requisito essenziale è, cioè, dell'attualità dell'assistenza, così restando esclusa la (non condivisibile e, tuttavia, prospettata) tesi secondo cui può parlarsi di assistenza in atto anche quando questa è esercitata a distanza (350/400 Km), per telefono e nei fine settimana. Peraltro la richiesta riguardava il trasferimento ad una città diversa rispetto a quella di attuale residenza della genitrice.
Con la stessa motivazione (e senza alcun contrasto) è stata rigettata analoga richiesta di trasferimento extra ordinem, con precedenza assoluta, avanzata da un magistrato, per il ricongiungimento ad una zia (parente entro il terzo grado) portatrice di handicap grave riconosciuto.
In tal caso, pur essendo rimasto accertato che detta parente non aveva altri familiari in grado di prestarle assistenza, è rimasto escluso l'altro presupposto e, cioè, l'attualità dell'assistenza, tale non potendo considerarsi la circostanza che l'interessato frequentava (così è stato prospettato) la zia con assiduità in occasione delle festività natalizie, pasquali ed estive.
Unanime il voto contrario in Commissione ed in plenum, a ciò facilitati dall'univoca indicazione della nuova circolare. Lo scorso anno, invece, la Terza Commissione ed il plenum erano rimasti a lungo impegnati in altra vicenda sempre relativa all'assistenza ad una zia (ed in mancanza di altri congiunti): in quel caso (nonostante il nostro voto contrario), dopo una defatigante navetta fra Commissione e plenum, la richiesta era stata alla fine accolta.
Analoga sorte (negativa) hanno ricevuto altre richieste avanzate da colleghi, nell'ambito della procedura ordinaria di trasferimento, tendenti al riconoscimento della precedenza assoluta in ragione dell'handicap grave riconosciuto di un genitore. In due casi, tuttavia, escluso questo beneficio, i magistrati interessati hanno avuto l'opportunità di avanzare richiesta di trasferimento extra ordinem per una sede diversa rispetto a quelle (molto ambite) di residenza dei genitori portatori di handicap: tali istanze, previa rigorosa verifica dei presupposti e previo concorso virtuale, sono state, quindi, accolte grazie all'attribuzione del punteggio aggiuntivo previsto dalla nuova circolare (un punteggio aggiuntivo piuttosto modesto che, tuttavia, può essere decisivo per il trasferimento ad una sede poco ambita). In buona sostanza, pur essendo rimasto escluso il trasferimento con precedenza assoluta in una sede particolarmente ambita, i magistrati interessati hanno potuto avvicinarsi alle sedi dove vivono i rispettivi genitori ottenendo un posto che è stato possibile assegnare loro in ragione dell'anzianità e degli altri punteggi previsti dalla circolare.
Contestata (tenacemente contestata), invece, da un consigliere altra proposta di rigetto assolutamente analoga alle altre (formulata anch'essa all'unanimità dalla Terza Commissione), relativa ad un'istanza di trasferimento extra ordinem nella Capitale o in sede viciniore di un magistrato con meno di anno di effettive funzioni.
Si trattava, anche in questo caso, di una situazione di handicap grave di un genitore e la proposta di rigetto era connessa alla mancanza del requisito dell'attualità dell'assistenza, impregiudicata ogni valutazione riguardo alla verifica degli altri presupposti e, fra questi, la mancanza di altro familiare idoneo.
La pratica è stata rinviata ad un plenum successivo alla pausa estiva per consentire al consigliere dissenziente di meglio esaminare la documentazione, la giurisprudenza costituzionale in materia e di meglio valutare le indicazioni emergenti dalla nuova circolare.

8. AMMISSIONI AI CORSI INTERNAZIONALI
Designati a partecipare al seminario di studi sul tema "Le risposte alla criminalità organizzata transnazionale" in Saint Cyr au Mont d'Or dal 14 al 15 settembre 2004 i colleghi ALESSANDRO MONETI (Trib. Prato) e GEREMIA SPINIELLO (Trib. Chieti).

9.LA RETE EUROPEA DEI CONSIGLI DI GIUSTIZIA E DEI COURTS SERVICES
Approvata un'articolata delibera a consuntivo dell'attività posta in essere e in previsione di quella ancora da sviluppare in esito alla costituzione della Rete Europea dei Consigli di Giustizia e dei Courts Services, che vede il suo primo presidente nel cons. Berlinguer, eletto a Roma nel corso della prima assemblea della "Rete".
Con specifico riguardo alle modalità di designazione si sono registrate le (del tutto isolate) considerazioni critiche del cons. Di Federico.

10. INCARICHI EXTRAGIUDIZIARI E ATTIVITA' DI GIUDICE TRIBUTARIO
Merita di essere segnalata la delibera con cui (in conformità al parere negativo espresso dal Consiglio Giudiziario di Firenze) il Consiglio ha negato ad un magistrato della Corte d'Appello di Firenze l'autorizzazione a svolgere un incarico di insegnamento universitario, motivata (anche) in ragione dell'incarico di giudice tributario in corso di svolgimento da parte del medesimo.
Si tratta di una motivazione inconsueta, derivata dall'attenzione con cui il Consiglio Giudiziario del distretto toscano segue evidentemente l'attività di giudice tributario dei colleghi, in larga parte del tutto sconosciuta all'organo di autogoverno ed a molti Consigli Giudiziari.
Sulla base della delibera in questione, abbiamo richiesto (Aghina) in plenum di dedicare particolare attenzione in sede di rivisitazione della circolare in materia di incarichi extragiudiziari all'attività svolta da molti colleghi presso le Commissioni Tributarie, attraverso un opportuno (e sinora ampiamente disatteso) monitoraggio, anche per evitare disparità valutative tra i vari distretti.

11. PARTE IL PROGETTO DI FORMAZIONE DELLA MAGISTRATURA ONORARIA
Approvato dal plenum il programma (rel. Aghina) dell'incontro "Le commissioni per la formazione della magistratura onoraria: compiti e modalità organizzative di una nuova iniziativa per la migliore professionalizzazione della magistratura onoraria" che vedrà convenire a Roma dal 25 al 26 ottobre i rappresentanti delle 26 Commissioni distrettuali per la formazione della magistratura onoraria costituite quest'anno per avviare un originale progetto destinato a tutte le varie figure di magistrato onorario.
Nell'incontro saranno illustrate le finalità dell'iniziativa e le modalità organizzative di azione, coordinando le attività che si svilupperanno su base decentrata.

12.IL PRIMO CONCORSO "DECENTRATO" PER GIUDICE DI PACE
Con la nomina degli aspiranti ammessi al tirocinio presso le sedi richieste, è stato definito dal plenum il primo concorso per giudice di pace (relativo al distretto de L'Aquila) sviluppatosi sulla base delle nuove disposizioni normative che hanno "decentrato" le procedure di selezione delle domande e la predisposizione delle classifiche, che peraltro hanno impegnato per la necessaria verifica la struttura si segreteria dell'ottava commissione, cui va il nostro ringraziamento per l'impegno profuso nel corso di un anno particolarmente impegnativo per la magistratura onoraria, in cui si sono sommate numerose scadenze di incarichi e conseguenti adempimenti, per migliaia di procedure, sempre definite con cura e rimarchevole professionalità .
Sempre per la materia della magistratura onoraria il plenum ha approvato anche le graduatorie dei concorsi per g.o.t. e v.p.o. per il distretto di Cagliari (e Sassari), Potenza e Trento (e Bolzano).


DALLE COMMISSIONI

PRIMA COMMISSIONE
La prima commissione ha concluso la sua intensa attività , nella composizione del secondo anno di consiliatura, definendo numerose pratiche e provvedendo altresì ad aprirne formalmente alcune.
In relazione ad una pratica si è peraltro verificato un intenso dibattito su un aspetto procedurale e sulla soluzione adottata è bene, a nostro avviso, riflettere.
L'attività della prima commissione comporta l'esame di esposti e rapporti che vengono valutati per la loro rilevanza ai fini di una potenziale incompatibilità ambientale o funzionale del magistrato interessato.
Se la commissione ritiene di non archiviare e valuta gli elementi acquisiti come meritevoli di approfondimento delibera le attività conseguenti che possono essere di acquisizione di atti, di richiesta di informazioni ai capi di corte o ai procuratori generali o di audizioni dirette di persone a conoscenza dei fatti. All'esito viene valutato il materiale acquisito e, se non si ravvisano i presupposti per una archiviazione, si procede (come prevede espressamente una circolare del CSM) alla audizione del magistrato previa comunicazione formale allo stesso di una sommaria esposizione dei fatti ritenuti rilevanti.
Il magistrato in occasione della audizione ha la facoltà di farsi assistere da un "difensore" che deve essere un magistrato. All'esito, ove non si ritenga di svolgere ulteriori accertamenti, si procede al deposito degli atti con facoltà del magistrato di prenderne conoscenza, di depositare memorie e quindi si delibera o la proposta di archiviazione o la proposta di trasferimento da sottoporre al plenum.
In una procedura, all'esito della acquisizione di una gran mole di atti e di numerose audizioni, si sono verificate differenti valutazioni e sono state depositate sia una proposta di formale audizione del magistrato ( integrata da atto scritto contenente la indicazione dei fatti rilevanti) sia una proposta di archiviazione.
Secondo il regolamento si sarebbe quindi dovuto votare sulle due proposte votando per prima quella piu' favorevole all'indagato e, nel caso di mancata approvazione, l'altra: in caso di parità di voti avrebbe dovuto pronunciarsi il plenum del Consiglio. E' invece prevalsa, a maggioranza, una proposta diretta ad ammettere un'audizione del magistrato "libera" e cioè senza la formalizzazione delle condotte e senza neppure la assistenza tecnica di un "difensore".
Si tratta di una forma del tutto nuova, in questo tipo di procedura, che in precedenza non era mai stata adottata dal Consiglio perlomeno in presenza di formali richieste conclusive (solo in un caso nel corso della precedente consiliatura si era proceduto alla audizione del magistrato nella fase iniziale e su aspetti limitati piu' che altro a fini di chiarimento di alcuni fatti).
La soluzione adottata desta non poche perplessità in quanto non solo del tutto irrituale secondo le norme procedimentali che lo stesso Consiglio si è posto, ma anche perché il magistrato, che teoricamente non dovrebbe conoscere nulla dell'oggetto della procedura, viene ascoltato senza una previa conoscenza dei fatti (con le intuibili conseguenze sulla efficacia della difesa) ed è anche privato della assistenza tecnica del difensore. A prescindere quindi dalla utilità di un simile atto, è fortemente dubbia la stessa utilizzabilità (perlomeno a suo sfavore) delle dichiarazioni rese in tali condizioni.

TERZA COMMISSIONE
Come indicato nel precedente notiziario, la terza commissione ha sostanzialmente completato la copertura dei posti pubblicati in data 14.3.2003 (residua solo un posto di magistrato di tribunale destinato alla Cassazione), nonché definendo buona parte dei trasferimenti relativi al successivo bollettino delle sedi vacanti.
Si tratta di un'apprezzabile accelerazione dei tempi dei trasferimenti, che incontrerà verosimilmente un rallentamento in sede di valutazione dei posti tradizionalmente più ambiti (ed ancor più a seguito della paventata riforma ordinamentale) concernenti la Corte di Cassazione.
A titolo informativo, si riporta qui di seguito un prospetto riepilogativo del numero delle domande pervenute per i posti suddetti:
Per 22 posti di Consigliere Cassazione 320 domande
Per 6 posti di Sostituto Procuratore generale Cassazione 165 domande
Per 1 posto di D.N.A. 76 domande
Per 5 posti di magistrato di appello addetto al Massimario 211 domande
Per 2 posti di Magistrato di appello presso procura generale 79 domande
Per 2 posti di Magistrato di trib.le addetto al Massimario 171 domande.

QUINTA COMMISSIONE
Anche la commissione deputata alla definizione degli incarichi direttivi e semidirettivi ha "accelerato" in retta d'arrivo, chiudendo molti procedimenti con proposte nell'ultima settimana.
Tre incarichi direttivi definiti all'unanimità , proponendo il dott. MARIO DELLI PRISCOLI (Pres. sez. Corte di Cassazione) per il delicato incarico di Procuratore aggiunto presso la Procura Generale della Cassazione; il dott.ANTONIO AMOROSO (Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Sassari) per l'incarico di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nuoro; il dott. FERNANDO ADAMO (sost. proc. gen. C. Appello di Ancona) per l'incarico di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Camerino.
Con una sola astensione (cons. Schietroma) designato il dott. LUIGI DELPINO (sost. proc. gen. C. Appello di Venezia) per l'incarico di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone.
Quanto agli incarichi semidirettivi, proposte unanimi per il dott. FRANCESCO COZZI (sost. proc. gen. C. Appello di Genova) verso l'incarico di Procuratore aggiunto di Genova;
per il dott. PIER GIORGIO DESSI' (Pres. sez. Trib. Brescia) a Presidente di sezione della Corte d'Appello di Brescia;
per il dott. GIOVANNI ANTONIO TABASSO (Appello Cagliari) a Presidente di sezione della Corte d'Appello di Sassari.
Per due posti di Presidente di sezione del Tribunale di Pescara proposti il dott. CARMELO DE SANTIS (Trib. Pescara) all'unanimità ed il dott. ANGELO ANGELINI (Trib. Pescara) con una astensione (Menditto).
Per l'incarico di Presidente di sezione della Corte d'Appello di Cagliari proposto con cinque voti il dott. MARIO BIDDAU (Appello Cagliari), e con un voto (Buccico) il dott. PAOLO ZAGARDO (Appello Cagliari).
Più contrastata la copertura dell'incarico di Presidente di sezione del Tribunale di Chieti, dove quattro voti (Luccico, Primicerio, Stabile e Schietroma) sono andati al dott. GEREMIA SPINIELLO (Trib. Chieti) e due (Aghina e Menditto) al dott. ENZO TURCO (Trib. Pescara).

SETTIMA COMMISSIONE
Insieme alla nona commissione (rel. Marini e Aghina) è stato varato un intenso programma di formazione dei referenti distrettuali per l'informatica, che si svilupperà in tre distinti corsi, in cui verranno affrontati tutti i temi di maggiore interesse, sia per i referenti confermati nell'incarico che per quelli (per la verità in numero esiguo) di prima nomina.
Si tratta di un'iniziativa che non ha precedenti quanto ad ampiezza di intervento, e che si svilupperà con "partner" il Ministero della Giustizia.

Share