SOMMARIO
1.IL RICHIAMO DEL PRESIDENTE CIAMPI SUI TEMPI DELLE NOMINE AD INCARICHI APICALI
2.L'INTERVENTO DEL C.S.M. SULLA MODIFICA DELLA PRESCRIZIONE
3.LA MISURAZIONE DELLA GIUSTIZIA
4.IL NUOVO REGIME DI TUTELA DEI GENITORI (ANCHE IN FIERI) IN SEDE DI TRASFERIMENTO
5.LA TUTELA DELLA MATERNITA' ALL'INTERNO DEGLI UFFICI DI PROCURA
6.GLI UDITORI GIUDIZIARI AL QUIRINALE
7.FUORI RUOLO
8.TABELLE DEGLI UFFICI GIUDIZIARI
9.IL BANDO PER 26 NUOVI INCARICHI SEMIDIRETTIVI
10. IL PARERE SUL CONCORSO PER UDITORE GIUDIZIARIO (D.M. 23.3.2004)
11.AMMISSIONI AD INCONTRI DI STUDIO INTERNAZIONALI
DALLE COMMISSIONI
Ernesto AGHINA Paolo ARBASINO Giuseppe FICI
1.IL RICHIAMO DEL PRESIDENTE CIAMPI SUI TEMPI DELLE NOMINE AD INCARICHI APICALI
Il presidente del Consiglio superiore della magistratura, nonché della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ha richiamato formalmente l'organo di autogoverno per i ritardi nell'assegnare incarichi direttivi e semi-direttivi.
Con una lettera ed un allegato di cinque pagine, il presidente Ciampi ha sottolineato che ci sono ritardi nell'assegnazione dei posti anche ereditati dalla precedente consiliatura e due di questi sono stati assegnati a distanza di due anni dalla loro pubblicazione.
In particolare è stato sottolineato il ritardo nella copertura di nove presidenti di sezione della Corte di Cassazione (per cui si sono susseguite in queste ultime settimane una serie riunioni di V commissione).
Il presidente della V commissione competente per la nomina di incarichi direttivi e semidirettivi Francesco Menditto ha riconosciuto l'esistenza di ritardi inaccettabili, evidenziando peraltro le difficoltà in cui opera il Consiglio.
Va in proposito ricordato come in effetti la riduzione del numero dei componenti dell'organo di autogoverno imposta dalla legge di modifica del sistema elettorale non contribuisca certo ad un'accelerazione dei tempi delle procedure, ulteriormente aggravati dai ritardi dei Consigli Giudiziari, a loro volta gravati, specie quelli dei distretti di maggiori dimensioni, da un numero crescente di incombenze.
Senza unirci alle inevitabili polemiche insorte all'interno del Consiglio successivamente all'intervento di Ciampi per evidenziare eventuali responsabilità nei ritardi (che naturalmente non investono indifferenziatamente tutte le componenti consiliari), ci è sembrato utile evidenziare l'utilità dell'intervento del Capo dello Stato con il seguente comunicato:
"Il richiamo del Capo dello Stato per una maggiore sollecitudine nella nomina dei dirigenti e nella copertura dei posti è un monito a difesa del ruolo del CSM, così come descritto nella Costituzione.
Questo monito, che non può investire, quanto ad efficienza causale l'intero Consiglio, deve, dunque, costituire stimolo per un rinnovato impegno nell' assolvimento dei nostri doveri di consiglieri, nel contrastare con ogni determinazione lassismo e neghittosità , nell'individuazione di metodologie più snelle, nel sollecitare un potenziamento delle risorse, nel denunciare le cause strutturali dei ritardi e nel reclamare soluzioni adeguate.
Da parte nostra il rinnovato impegno si somma alla serena consapevolezza che ogni nostro comportamento in questi anni di consiliatura è stato guidato dalla primaria considerazione delle esigenze di servizio e non da logiche mediative peraltro spesso inconcludenti."
Successivamente abbiamo chiesto con i consiglieri di M.D. che un plenum straordinario, opportunamente preparato per la predisposizione di proposte migliorative dell'efficienza interna, venga interamente dedicato al problema sollevato da Ciampi, che vede interessati anche tutti i magistrati degli uffici "in attesa" della nomina del dirigente.
Più volte in questo notiziario abbiamo evidenziato come la materia dei "direttivi" sia uno dei problemi più spinosi con cui si confronta il Consiglio, sia in ordine ai tempi che al merito delle scelte: una approfondita riflessione in argomento non può che essere utile, anche in considerazione di prossime ed importanti designazioni.
2.L'INTERVENTO DEL C.S.M. SULLA MODIFICA DELLA PRESCRIZIONE
Con il voto di tutti i consiglieri togati e del cons. Berlinguer, il plenum del CSM ha approvato una delibera (già trasmessa in lista) che contiene una serie di apprezzamenti particolarmente critici nei confronti del disegno di legge (ex Cirielli) attualmente in corso di esame in Parlamento.
Nel solco del documento redatto da 60 docenti di diritto penale, nel corso del dibattito è stata evidenziata la grave compressione dei poteri discrezionali del magistrato (anche in sede di esecuzione della pena), le pericolose conseguenze derivanti sulla giustizia penale (solo nel 2004 sono stimati in 210.000 il numero dei procedimenti definiti per estinzione del reato a seguito di intervenuta prescrizione), le possibili, strumentali incentivazioni all'uso di tecniche dilatorie, ed anche le conseguenti disuguaglianze derivate per imputati e vittime dei reati dai diversi tempi di trattazione dei giudizi collegate alla diversa efficienza degli uffici giudiziari.
Anche i laici del Polo, che hanno in tre (Buccico, Spangher e Marotta, usciti dall'aula al momento del voto i cons. Di Federico e Ventura-Sarno) votato una risoluzione di minoranza comunque non lusinghiera nei confronti della novità normativa, hanno evidenziato le "concrete patologie della riforma che dovrebbero essere oggetto di sollecita correzione", confidando peraltro sull'effetto acceleratore che dovrebbe derivare dall'approvazione della legge su riforme processuali necessarie ad esempio in tema di notifiche e di impugnazioni, invertendo così una naturale prospettiva metodologica doverosamente intesa prima a garantire una riduzione dei tempi del processo e solo successivamente a rimodulare i tempi di prescrizione.
E' indubbio che se la legge verrà approvata nei termini esaminati sarà necessario un ulteriore intervento del Consiglio in materia di risposta organizzativa diretta a contenerne gli effetti negativi, soprattutto in tema di organizzazione del lavoro degli uffici giudiziari, e non solo in sede di
gravame.
Successivamente l'intervento del CSM è stato oggetto di polemiche, intese a prefigurare una indebita ingerenza dell'organo di autogoverno in settori esterni alle proprie competenze; il vice presidente Rognoni è in proposito opportunamente intervenuto rivendicando il diritto-dovere del Consiglio di intervenire su argomenti strettamente ricollegabili all'esercizio della giurisdizione.
3.LA MISURAZIONE DELLA GIUSTIZIA
L'attività del gruppo-misto Ministero/CSM è stata oggetto di un'importante delibera del Consiglio, su proposta della settima commissione, che abbiamo diffuso in lista.
Il lavoro del gruppo misto aveva portato alla delibera del 10 luglio 2002 che aveva condiviso la relazione degli esperti circa la definizione astratta di un "sistema di monitoraggio dei flussi giudiziari in grado di render conto in tempo reale degli andamenti delle principali variabili che intervengono direttamente o indirettamente sull'andamento dei processi e, più in generale, sulle prestazioni del sistema giustizia nel suo complesso".
La delibera attuale riguarda l'esito di una prima fase della sperimentazione e tende ad affrontare alcuni problemi e delineare la strada da percorrere nel futuro.
La sperimentazione svolta presso il Tribunale di Roma con particolare riferimento al settore civile ha dato risultati positivi anche perché è stato possibile valutare i dati di flusso in rapporto anche alle risorse umane teoricamente disponibili e di quelle che hanno operato in concreto nell'arco di tempo esaminato (presenze effettive).
Ora, all'esito della sperimentazione (svolta esclusivamente dagli esperti del CSM ed in particolare dal dott. Mauro Lambertucci), occorrerà inserire i dati elaborati nel software predisposto dalla società incaricata dal Ministero di predisporlo e verificarne la funzionalità . Si tratta di una fase essenziale e molto delicata per la riuscita del progetto e che è in corso d'esecuzione.
Il Consiglio poi ha sottolineato come, nella prospettiva futura, occorrano interventi, di competenza del Ministero della giustizia (che è responsabile della gestione dei programmi informatici per la tenuta dei registri e la gestione del personale amministrativo - gestione che dovrebbe essere estesa anche al personale di magistratura-) per migliorare la qualità dei dati presenti nei registri e sulla base dati e garantire quindi l'omogeneità delle procedure e delle informazioni.
Invero l'attendibilità , l'omogeneità e l'esaustività dei dati costituisce un presupposto indefettibile per l'impostazione e sviluppo di serie elaborazioni.
Nel quadro delle prospettive di completamento della sperimentazione, accanto all'approfondimento del sistema del "cruscotto" nel settore penale, si è prevista la valorizzazione dell'apporto dei referenti informatici o di magistrati esperti di statistica giudiziaria per analizzare il progetto in relazione a realtà giudiziarie diverse da quella romana e renderlo quindi duttile ed idoneo a recepire anche diverse metodologie di lavoro.
Non è stato neppure trascurato l'aspetto relativo alla necessità , per una rilevazione statistica completa e rispondente alla realtà , di sviluppare il tema della definizione dei criteri di valutazione dell'onerosità dei procedimenti, tema sul quale molto si è detto in via accademica ma ben poco è stato fatto nel concreto soprattutto nel settore civile.
Il Consiglio poi, in relazione all'ampiezza temporale della realizzazione del progetto ed alla rotazione degli incarichi all'interno della commissione da parte dei consiglieri ed anche del personale di segreteria ha inteso creare una stabile struttura di supporto che garantisca continuità all'azione consiliare al di là delle persone fisiche dei componenti.
4.IL NUOVO REGIME DI TUTELA DEI GENITORI (ANCHE IN FIERI) IN SEDE DI TRASFERIMENTO
E' stata approvata dal plenum del 24 febbraio 2005 all'unanimità una proposta di modifica della circolare sui trasferimenti nella parte relativa ai punteggi aggiuntivi.
L'iniziativa della Terza Commissione è sorta a seguito della richiesta avanzata da alcuni magistrati per l'applicazione, in loro favore, dell'art. 42 bis del T.U. 151 del 2001 (introdotto dalla legge finanziaria per l'anno 2004), che disciplina l'"assegnazione temporanea" ad un ufficio ove risiede il nucleo familiare del lavoratore pubblico dipendente con figlio di età inferiore a tre anni.
La Terza Commissione e, quindi, il plenum hanno ritenuto - alla stregua di non concordi pareri dell'Ufficio Studi (contrario all'applicabilità del nuovo istituto al personale della magistratura) e del Comitato per le pari opportunità (favorevole) - di escludere la possibilità per i magistrati di essere temporaneamente destinati ad un ufficio "vicino casa" per assolvere meglio ai doveri familiari, in presenza di un figlio minore di anni tre.
L'esame della problematica ha, tuttavia, messo in risalto - anche in relazione ai valori perseguiti dal legislatore - l'esigenza di una più adeguata tutela delle ragioni familiari, soprattutto in presenza di figli minori in tenerissima età ; e così, esclusa l'estensione analogica del nuovo istituto previsto per i pubblici dipendenti, condizionato comunque all'assenso delle amministrazioni interessate, il Consiglio ha ritenuto di potere e dovere intervenire (peraltro in termini assai cauti) nella attribuzione dei punteggi aggiuntivi.
La circolare vigente per i trasferimenti prevedeva già l'attribuzione di un punto per l'avvicinamento o il ricongiungimento al coniuge (sotto il parametro della salvaguardia dell'unità familiare), duplicato in caso di almeno un figlio di età inferiore a sei anni ed aumentato di mezzo punto in caso di almeno un figlio di età compresa fra i sei ed i dieci anni.
La nuova disciplina approvata dal plenum prevede, fermo restando l'aumento di un punto per l'avvicinamento o il ricongiungimento al coniuge, la triplicazione del punteggio in caso di almeno un figlio di età inferiore ai tre anni (quindi 3 punti), la conferma della duplicazione in caso di almeno un figlio di età fra i tre ed i sei anni (quindi 2 punti) e l'aumento di 0,50 in caso di almeno un figlio di età compresa fra i sei ed i dieci anni (quindi, 1,5).
In buona sostanza il disposto aumento del punteggio riguarda soltanto i casi di magistrato con figlio di età inferiore ai tre anni, situazione che a livello normativo generale consente, in favore di tutti gli altri pubblici dipendenti, l'avvicinamento temporaneo, e ciò in relazione al delicato momento per lo sviluppo della personalità del minore.
E' rimasta ferma la prescrizione che "se i figli sono più di uno si applica il punteggio per il figlio più giovane".
Si è al contempo ritenuto di dover comunque limitare a cinque il numero complessivo dei punteggi aggiuntivi attribuibili, con sbarramento che non era previsto e che peraltro, tenuto conto dell'esperienza pratica, avrà una limitatissima applicazione.
Per evidenti esigenze di coerenza, su proposta dei tre consiglieri del Movimento, è stato, approvato un emendamento per l'attribuzione del medesimo punteggio triplicato in presenza di un documentato stato di gravidanza (anche della moglie del magistrato), da confermarsi (eventualmente con l'inoltro del certificato di nascita) al momento della proposta.
L'emendamento, su cui in precedenza era intervenuto un parere favorevole della Commissione pari opportunità , è stato approvato con 9 voti favorevoli (Movimento, Salmè, Tenaglia, Meliadò, De Nunzio, Buccico, Berlinguer), 7 contrari (Primicerio, Riello, Stabile, Favara, Spangher, Mammone, Lo Voi) e 6 astensioni (Civinini, Marini, Menditto, Di Federico, Ventura-Sarno, Rognoni), in relazione alle difficoltà d'ordine pratico e concettuale di parificare il nascituro al nato.
Ci è sembrato comunque doveroso esaltare l'esigenza d'ordine sostanziale di non discriminare i futuri genitori e, soprattutto, i nascituri, peraltro coerentemente con l'aumento del punteggio già previsto per l'uditrice in stato di gravidanza (e così anche per l'uditore con moglie in stato di gravidanza) nei bandi per l'assegnazione della I sede, che determinava sin qui una sperequazione difficilmente giustificabile.
5.LA TUTELA DELLA MATERNITA' ALL'INTERNO DEGLI UFFICI DI PROCURA
Come è noto esiste una circolare del CSM del 1996 (integrata nel 1998) a tutela della maternità : conformemente la circolare sulle tabelle contiene una disposizione che impone al capo dell'ufficio, se richiesto, di preordinare un'organizzazione del lavoro dei magistrati che si trovino in stato di gravidanza, maternità e comunque con prole di età inferiore ai tre anni, compatibili con le esigenze familiari ed i doveri di assistenza che gravano sul magistrato.
La circolare (punto 45) quindi prevede non un esonero, quanto una diversa organizzazione delle attività dell'ufficio senza che vi sia riduzione del lavoro ma l'attribuzione di attività più compatibili con lo stato del magistrato o con le esigenze di assistenza alla prole.
Alcuni Procuratori della Repubblica hanno assunto determinazioni in materia che rivelano una concezione molto lontana dallo spirito informatore della norma regolamentare.
In un ufficio di procura una collega con figlio di nove mesi aveva chiesto di essere esonerata dall'impegno di udienza in Corte di Assise chiedendo l'assegnazione di altre incombenze.
Il Procuratore ha aderito alla richiesta aumentando la percentuale di udienze dibattimentali ordinarie, inviando però al sostituto una lettera di "rimprovero"con la quale affermava che la richiesta del magistrato "evidenzia, nella sostanza, più una volontà rinunciataria che un vero e proprio impedimento. La circostanza che le udienze di Corte di Assise finiscono, per prassi…entro le 14 non sembra giustificare un comportamento di impossibilità a partecipare all'udienza, ma piuttosto esprime una sorta di sottrazione ad un dovere, forse un po' impegnativo, ma non per questo non confacente ad un sostituto procuratore ormai maturo…il quale deve saper affrontare qualsiasi forma di impegno se necessario". Disponeva quindi l'inserimento della nota nel fascicolo personale del magistrato.
A seguito di presentazione di quesito al CSM da parte del magistrato interessato volto a conoscere la legittimità di simile condotta, il Procuratore ha modificato il proprio orientamento assumendo che il comportamento del magistrato doveva ritenersi "giustificato" e disponendo che la successiva nota venisse inserita nel fascicolo personale.
Il CSM ha risposto al quesito ritenendo perfettamente legittima la richiesta del magistrato, richiamando le norme della circolare (peraltro estremamente chiare e dettagliate) ed interessando la commissione competente per la parte relativa all'inserimento delle note nel fascicolo personale del magistrato.
Un altro Procuratore, su richiesta di un magistrato con necessità di assistenza e cura al figlio, di essere esonerato dalle udienze dibattimentali collegiali in quanto perduranti anche al pomeriggio, ha respinto la richiesta in quanto anche le udienze monocratiche finivano al pomeriggio ed in quanto le condizioni dell'ufficio (con alcune vacanze) non lo consentivano.
Il CSM, interessato dal magistrato, ha rilevato che il Procuratore poteva trovare una soluzione adeguata facendo corrispondere all'esonero un incremento delle assegnazioni ed ha affermato che la circolare consiliare del 1996 "ha proprio lo scopo di consentire agli uffici di avvalersi dell'attività di magistrati che, altrimenti, per motivi di famiglia o di salute sarebbero costretti a ricorrere a periodi anche molto lunghi di astensione dal lavoro, e nel contempo di assicurare a questi magistrati il diritto all'espletamento delle loro funzioni secondo modalità compatibili con la loro contingente situazione. Il beneficio che ne deriva è duplice: per l'ufficio che recupera energie lavorative e per il magistrato, il quale non viene costretto ad assenze non desiderate ed all'inevitabile perdita di professionalità conseguente a lunghi periodi di inattività ".
6.GLI UDITORI GIUDIZIARI AL QUIRINALE
Il 28 febbraio 385 uditori giudiziari nominati con D.M. 19.10.2004 e 6 uditori vincitori del concorso per la provincia autonoma di Bolzano (D.M. 5.5.2004) sono stati ricevuti al Quirinale nella "sala dei corazzieri" dal Presidente della Repubblica Azelio Ciampi.
Nella mattinata, nei saloni di quell' hotel Ergife che scandisce ormai i destini degli uditori (dalla prova d'esame alla scelta della sede..), i giovanissimi colleghi hanno incontrato il presidente aggiunto della Cassazione Vincenzo Carbone e i presidenti delle commissioni del C.S.M., che hanno illustrato le competenze e le attività dell'organo di autogoverno.
Di fronte ad una platea comprensibilmente emozionata, Ciampi ha ricordato agli uditori che "…soltanto nell'intimo della coscienza si potrà trovare la risposta finale ai problemi, ai dubbi
che dottrina ed esperienza professionale, da sole, non sono sempre in grado di risolvere. Sia, quindi, la coscienza il riferimento ultimo del codice deontologico della vostra nobile professione".
Citando Voltaire, per cui "l'onore dei giudici consiste, come quello degli altri uomini, nel riparare i loro errori", il Presidente della Repubblica ha ricordato i principi costituzionali a presidio della funzione giudiziaria, indicando nei presenti i primi garanti dell'autonomia e dell'indipendenza del lavoro di ciascuno, "con una condotta, ispirata a coraggio e umiltà , sempre attenta ad evitare comportamenti non conformi all'etica della missione a voi affidata e pronta a riconoscere gli errori eventualmente commessi".
7.FUORI RUOLO
Disposta la prosecuzione dell'attività fuori ruolo del dott. GIOVANNI GIACALONE (rappresentante permanente presso l' U.E. di Bruxelles quale esperto per la cooperazione giudiziaria) per altri due anni dal 26.8.2005;
il dott. SALVATORE SBRIZZI (consulente della Commissione Telekom-Serbia), passa alla Comissione d'inchiesta sulle cause di occultamento dei fascicoli relativi ai crimini nazifascisti.
8.TABELLE DEGLI UFFICI GIUDIZIARI
Approvate con osservazioni le tabelle del Tribunale di Palermo e del Tribunale di Bolzano.
9.IL BANDO PER 26 NUOVI INCARICHI SEMIDIRETTIVI
Approvato dal plenum un concorso per 26 incarichi semidirettivi (già trasmesso in lista): scadenza delle domande il 20 marzo 2005.
10. IL PARERE SUL CONCORSO PER UDITORE GIUDIZIARIO (D.M. 23.3.2004)
Approvato dal plenum il parere a seguito della trasmissione da parte del Ministero della Giustizia dello schema di decreto ministeriale di riapertura dei termini del concorso per 350 posti di uditore giudiziario indetto con D.M. 23 marzo 2004;
In particolare il Consiglio ha espresso una specifica valutazione critica considerato che l'art. 2 n. 16 dello schema di decreto ministeriale prevede il diritto all'esonero dalla prova preliminare in favore dei candidati che "siano in procinto di acquisire una delle qualità specificate, purché ne facciano espressa richiesta nella domanda e producano il relativo titolo, ovvero la dichiarazione sostitutiva entro il 31 dicembre 2005".
Si è sottolineato che tale previsione, riferita a tutte le qualifiche esoneranti dalla prova preselettiva, non inserita nel decreto ministeriale di riapertura dei termini del concorso per uditori giudiziari indetto con D.M. 28 febbraio 2004, debba essere oggetto di rivalutazione, in quanto determinante una ingiustificata disparità di trattamento tra i candidati dei due concorsi, suscettibile di rilievi di illegittimità in caso di contenzioso amministrativo (peraltro ormai consueto in detta materia), con pericolosi effetti di ulteriore differimento nell'espletamento delle prove (già in grave ritardo).
11.AMMISSIONI AD INCONTRI DI STUDIO INTERNAZIONALI
Per l'incontro di studi su "Presidenza di Corte d'Assise: svolgimento dei dibattimenti, attuazione del deliberato e riflessioni sull'assunzione di decisioni" (Parigi, 14-18 marzo 2005), sono stati selezionati i colleghi. MARIA LAURA PAESANO (Trib. Benevento), GIUSEPPINA LATELLA (Appello Reggio Calabria), ANTONIO MAROZZO (Pres. di sezione Trib. Alessandria), ANTONIO NEGRO (p.m. Brindisi) e VALERIA PIRARI (p.m. Lanusei).
Per l'incontro su "Evoluzione del diritto e della procedura penale in Francia" (Parigi, 14-18 marzo 2005), ammessi i dott. ENZO COSTANZO (Pres. di sezione Corte d'Appello di Roma) e PASQUALE SANSONETTI (p.m. Brindisi).
DALLE COMMISSIONI
PRIMA COMMISSIONE
In attuazione del deliberato consiliare riferito ad una risoluzione approvata dal plenum pochi giorni dopo una manifestazione pubblica in cui il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Verona dott. Guido Papalia ed altri magistrati di quell'ufficio furono oggetto di pesanti denigrazioni, la commissione si recherà in data 11 marzo a Verona per procedere ad una audizione dei dirigenti degli uffici e dei rappresentanti del Foro locale, diretta anche ad una ricognizione delle condizioni di libero esercizio della giurisdizione nel circondario.
QUARTA COMMISSIONE
In retta d'arrivo in commissione la predisposizione di un interpello volto a rinnovare i Consigli Direttivi delle Scuole di specializzazione per le professioni legali (S.S.P.L.) prossimi alla scadenza.
Come è noto, la gestione delle scuole, istituite presso molte facoltà di giurisprudenza, in funzione preparatoria principalmente al concorso per uditore giudiziario, è affidata ad un organo in cui sono rappresentati paritariamente (in numero di due) avvocati, magistrati e notai, cui si somma la componente universitaria.
Sulla base della legge istitutiva, al Consiglio compete l'indicazione di quattro nominativi di magistrati per ciascuna Scuola, all'interno dei quali l'Università opera la scelta dei due designati a comporre il Consiglio Direttivo.
Tra i temi oggetto della discussione preparatoria all'interpello, operata anche mediante un confronto con i rappresentanti del C.U.N. e del C.N.F., la possibilità di rinnovare gli incarichi ai componenti uscenti dei Consigli.
QUINTA COMMISSIONE
Indicazioni unanimi per gli incarichi di Presidente di Sezione del Tribunale di Caltanissetta, con proposta per il dott. ANTONIO NICASTRO (sostituto procuratore a Siracusa) di Presidente di sezione del Tribunale di Firenze, con proposta per il dott. GIOVANNI BELLAGAMBA (consigliere della Corte d'Appello di Firenze);
Per l'incarico di Presidente del Tribunale di Palmi sono stati proposti il dott. MAURIZIO SALAMONE (Consigliere della Corte d'Appello di Reggio Calabria) con quattro voti a favore (Fici, De Nunzio, Berlinguer, Menditto) e la dott.ssa CONCETTINA EPIFANIO (Tribunale di Reggio Calabria) con due voti a favore (Buccico e Mammone).
Per l'incarico di Presidente del Tribunale di Bolzano è stato proposto all'unanimità il dott. HEINRICH ZANON (Presidente di sezione della Corte d'Appello di Bolzano).
La decisone più contrastata, che prevedibilmente darà luogo ad un acceso dibattito in plenum, ha riguardato le proposte di copertura del posto di Procuratore della Repubblica di Foggia, per cui sono stati proposti il dott. GIOVANNI COLANGELO (Procuratore Aggiunto presso il tribunale di Bari) con tre voti a favore (Berlinguer, Menditto, Fici) e il dott. VINCENZO RUSSO (Presidente di sezione del Tribunale Napoli) con due voti a favore (Marotta e De Nunzio), astenuto Mammone.
SETTIMA COMMISSIONE
Il Ministro della Giustizia ha finalmente inviato la proposta per la distribuzione della seconda tranche di aumento di organico di magistratura previsto dalla legge 48/01.
La settima commissione sta ora alacremente lavorando al fine di formulare una tempestiva risposta: l'urgenza discende dalla necessità di poter avviare le procedure concorsuali ordinarie per trasferimento utilizzando anche i posti in aumento e di creare altresì la provvista di posti da assegnare agli uditori attualmente in tirocinio generico.
Riservandoci di comunicare il contenuto del parere (e di formulare commenti) non appena verrà deliberato dal consiglio, riteniamo utile fornire sin da ora qualche informazione sui criteri seguiti dal Ministro nel formulare la proposta.
Dopo la prima distribuzione avvenuta con D.M., 23 gennaio 2003, i posti residui complessivi da distribuire sono 312 e questa seconda tranche prevede l'assegnazione di 200 posti (196 dei quali indicati nella proposta e quattro riservati da Ministro al CSM: "…attendo indicazioni specifiche che recepirò nell'emanando decreto ministeriale").
Di 196 posti 112 sono attribuiti ai tribunali ordinari (sette posti sono per funzioni semidirettive); 51 posti sono attribuiti alle procure della repubblica, 18 posti ai tribunali e uffici di sorveglianza, 13 posti ai tribunali per i minorenni e 2 posti a procure presso il tribunale per i minorenni.
Il dato statistico utilizzato per individuare gli uffici in condizione di sofferenza è stato quello dei procedimenti sopravvenuti in quanto ritenuta la variabile maggiormente rispondente alle esigenze di strutturare gli uffici secondo la "domanda di giustizia".
I dati delle pendenze e degli esauriti sono stati considerati come meramente integrativi.
Sono state quindi considerate le sopravvenienze, per ogni ufficio, del biennio 2002/03, ottenendo la sopravvenienza media: ciò è avvenuto sommando i dati relativi ai diversi settori (penale - ma non l'ufficio GIP-, civile, lavoro).
Il dato globale così ottenuto, è stato diviso, per ogni ufficio, per il numero dei magistrati previsti in organico, ricavando così il dato relativo al "carico di lavoro teoricamente riferito a ciascun magistrato" nel caso di completa copertura dell'organico.
Sulla base di questi dati è stato determinato il valore che esprime la media nazionale "cui rapportare il valore riscontrato di ogni singolo ufficio, evidenziando in tal modo lo scostamento percentuale rispetto alla media predetta".
Per i tribunali si è enunciato il criterio di intervento con un'unità per gli uffici che presentavano uno scostamento in aumento dalla media nazionale che andava dal 10 al 19 % mentre l'incremento poteva essere superiore per scostamenti del 20% o superiori.
Tale criterio (che presenta aspetti comunque discutibili, non operando alcuna distinzione qualitativa, in specie nel settore penale) non pare comunque essere stato uniformemente applicato in quanto non solo non è stata rigorosamente seguita la "graduatoria" ma hanno fruito di aumenti uffici aventi una percentuale di scostamento inferiore alla media nazionale.
Analogo criterio è stato seguito per le procure con rilievo delle iscrizioni dei "noti" per ogni ufficio ivi compresi i procedimenti DDA, con la determinazione del carico medio, della media nazionale e con attribuzioni di aumenti di organici non sempre rispondenti ai criteri enunciati e senza l'indicazione delle ragioni specifiche della deroga.
Gli aumenti più consistenti per i tribunali riguardano Tivoli (quattro unità ), Velletri (tre unità ), Latina (tre unità ), Santa Maria C.V. (quattro unità ), Brescia (tre unità ).
Sono inoltre previsti nuovi posti di presidente di sezione a Trani, Parma, Gorizia, Chiavari, Torre Annunziata, Siena, Vallo della Lucania.
Come si è detto la settima commissione sta elaborando un parere ed i profili da considerare sono molteplici.
Un punto rilevante, relativamente ai tribunali riguarda il fatto che la stessa legge 48/01 destinava ben 300 posti dell'aumento di organico al settore lavoro.
Con il precedente aumento una certa quantità di posti erano stati assegnati, con destinazione lavoro, alle Corti di Appello mentre nell'attuale distribuzione la materia lavoro è stata accorpata al civile ordinario ed al penale senza quindi l'evidenziazione di aspetti specifici relativi al lavoro e rimettendosi al CSM la realizzazione di un assetto di organico maggiormente rispondente ai carichi di lavoro rilevati nei diversi settori.
Questa impostazione del Ministro prescinde quindi dalle esigenze specifiche dei settori lavoro ma il dato normativo impone di verificare se le sedi individuate abbiano situazioni di sofferenza nello specifico settore giacchè diversamente verrebbe meno la specifica destinazione voluta dal legislatore. La commissione sta quindi svolgendo analisi statistiche sui singoli uffici per verificare questo dato. Sul piano più generale occorre valutare, a prescindere dalla attendibilità di base dei dati statistici, se il criterio seguito nella proposta di accorpare i dati, per di più relativi alle sole sopravvenienze, porti ad un'effettiva e realistica rappresentazione della condizione dei singoli uffici.
Ulteriore aspetto consiste nel verificare le non motivate deroghe operate al criterio enunciato con l'attribuzione di aumenti di organico anche ad uffici con dato inferiore alla media nazionale.
Ernesto AGHINA Paolo ARBASINO Giuseppe FICI