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La scorsa settimana sono state decise dal Plenum due pratiche sulle quali è opportuno soffermarsi, per la loro valenza di carattere generale...

Mario Fresa Ciro Riviezzo Dino Petralia

 

 

 

 

1) In sede di nomina di un Presidente di Sezione si sono confrontate due proposte diverse: l'una appoggiata da noi e da Md, l'altra da Unicost e Mi, oltre che dai laici. Ha vinto la seconda, ovviamente, per la logica dei numeri. La discussione si è incentrata sul punteggio (in particolare per attitudini, ma anche merito) da attribuire al candidato sostenuto dagli altri (il punteggio per il candidato da noi sostenuto era analogo in entrambe le proposte). Infatti, la particolarità del caso era che nel corso della carriera (a partire dal 1988) questo collega - pur all'interno di valutazioni assolutamente positive sotto gli altri parametri - aveva ricevuto spesso pareri dei Consigli Giudiziari nei quali si evidenziavano problemi nei rapporti relazionali con le parti processuali (parere del 1988) e soprattutto con i colleghi. Nei pareri si parla a volte di asprezza caratteriale e di vena polemica. In occasione dell'ultimo parere, veniva audito il Presidente di Sezione che riferiva " . di avere riscontrato nel periodo successivo ai pareri suddetti un peggioramento dei rapporti del .. con i colleghi, tanto da essere stato costretto ad attenersi "scrupolosamente alle tabelle che prevedono la modìfica della composizione dei collegi ogni due anni, perché i colleghi in collegio con lui volevano essere sostituiti, lamentando comportamenti prevaricatori e talvolta offensivi nel corso delle camere di consiglio"; ha ancora rilevato: "A mio parere .. è un magistrato eccellente sotto molteplici profili, ma usa la sua indubbia intelligenza e la sua indubbia preparazione per atteggiamenti che, per chi non lo conosce, possono sembrare prevaricatori Sotto il profilo organizzativo ha degli aspetti e delle opinioni che fanno pensare che sarebbe un ottimo organizzatore. Penso che se ottenesse la nomina ad un ufficio semidirettivo, l'aspetto caratteriale potrebbe avere un miglioramento". Dopo aver acquisito il parere incondizionatamente favorevole del Presidente del Tribunale, il parere del C.G. concludeva: "Con riferimento ai rapporti con i colleghi, dall'audizione ... emerge che negli ultimi mesi tali rapporti non sono stati ottimali quanto meno all'interno del collegio presieduto dal ...; pur non potendosi attribuire a quest'ultimo la causa del disagio, è emersa comunque una scarsa capacità di mediazione." e "Sotto l'aspetto delle doti organizzative, i profili di relativa criticità che sono pur emersi nel corso dell'istruttoria svolta dal Consiglio Giudiziario, riguardanti i rapporti con i colleghi, possono ad avviso del consiglio essere superati, confidandosi nella capacità .. di sapientemente utilizzare nel nuovo ruolo le sue doti - positivamente emerse - di fermezza, autorevolezza ma anche di sostanziale disponibilità al dialogo ed alla collaborazione.". Secondo la maggioranza, questa situazione si limitava agli aspetti caratteriali e quindi non era rilevante. A nostro parere, in una ottica comparativa, non si poteva attribuire al candidato il massimo del punteggio attitudinale, visto che ripetutamente nel corso degli anni (e quindi non in modo episodico) erano stati evidenziati i problemi riferiti, che incidevano sulle capacità di direzione del collega. Ci è sembrata una grave sottovalutazione dei fatti - una volta tanto - riferiti dal Presidente di Sezione e dal Consiglio Giudiziario. Il sistema di autogoverno si dovrebbe basare sui fatti accaduti e non sugli auspici di miglioramento. Si ripete, non si tratta di stabilire in assoluto la idoneità del candidato al posto richiesto (i pareri sono ottimi sotto diversi profili, di merito ed organizzativi, e si concludono sempre con esiti positivi), ma della capacità del sistema di autogoverno di valutare comparativamente due candidati, dei quali a uno erano stati unanimemente attribuiti i massimi punteggi, mentre in merito all'altro vi erano gli aspetti problematici evidenziati. Non interessa tanto il caso specifico, ma sottolineare l'incapacità, secondo noi, di scegliere. La tendenza a dare a tutti il massimo, facendo alla fine prevalere l'anzianità, è ancora uno dei problemi seri del nostro sistema. Episodi come questo - secondo noi - segnano un passo indietro nel faticoso percorso che il Consiglio sta cercando di percorrere, e per questo vale la pena di segnalarli.

2) E' stata istituita la Commissione tecnica per la valutazione dei titoli per l'accesso in Cassazione. Il CSM ha scelto come componenti "togati" Gianni Amoroso, Renato Rordorf (entrambi all'unanimità) e Antonello Mura, preferendolo, per il settore penale, a Nello Nappi, sostenuto solo da noi, MD, Mancino e Siniscalchi. Senza nulla togliere all'ottimo collega Mura, al quale facciamo i migliori auguri di buon lavoro insieme agli altri, e che certamente è idoneo a svolgere il compito affidatogli, la scelta ci è sembrata sbagliata. Nello Nappi aveva la maggiore anzianità in Cassazione (dal 1993 al Massimario come appello, dal 1998 come Consigliere), ha fatto parte delle Sezioni Unite Penali per sette anni e ora fa parte delle Sezioni Unite Civili da un anno, è estensore di alcune sentenze "storiche" delle S.U. (basta ricordare quella con la quale la Corte ha dichiarato l'irrilevanza ai fini della prescrizione del reato del ricorso per cassazione inammissibile per manifesta infondatezza). Ha sempre fatto parte sia delle sezioni penali che civili, aggiungendo un'udienza a quelle canoniche. Sui suoi libri, ed in particolare sulla Guida alla procedura penale, si sono formate generazioni di studenti diventati magistrati. Recentemente ha edito l'ennesimo libro, sul sindacato di legittimità, in civile e in penale. Ci sembrava, sotto tutti i profili, il prototipo di magistrato adatto a comporre la Commissione di valutazione, proprio per la eccezionalità delle sue esperienze professionali e scientifiche e per la sua versatilità, soprattutto in questo momento di impostazione del lavoro della Commissione. Era, come si suol dire, l'uomo giusto al posto giusto. L'unico motivo espresso dalla maggioranza per la preferenza a favore del collega Mura è stato quello della sua appartenenza alla Procura Generale. Motivo tra i più fragili, se si pensa che la Procura Generale svolge compiti sia nel settore penale che in quello civile, e che la sua funzione (a differenza che nei gradi di merito) non si differenzia, come professionalità, da quella dei componenti la Corte, tant'è che molte volte lo stesso Procuratore Generale proviene dalla Corte. Peggio ancora sarebbe se - come è stato paventato da alcuni nel corso della discussione - la scelta fosse stata basata su criteri diversi, di equilibri interni al Consiglio. Anche in questo caso il Consiglio ha perso l'occasione per utilizzare al meglio le energie espresse dalla magistratura.

Ciro, Dino e Mario
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