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Forte preoccupazione per il CED

di Mario FRESA

Intervento del Consigiere Mario Fresa del 26 marzo 2009 sull'adozione di provvedimenti organizzativi riguardanti il CED della Corte di cassazione

 

La situazione del CED della Cassazione è oggi drammatica ed alcuni recenti provvedimenti ne hanno decretato in buona sostanza la fine.


Con decreto 16 marzo 2009 il Primo Presidente della Corte di Cassazione ha infatti costituito l'ufficio IV per l'informatica, diretto da un funzionario amministrativo, con le stesse attribuzioni di competenza proprie del CED, di informatica sia giudiziaria che giuridica.


Con decreto 22 marzo 2009 il Dirigente della Corte, dott. Mario Rossini, ha disposto con decorrenza immediata che la dott.ssa Antonietta Cotugno è il nuovo funzionario responsabile del costituito ufficio e che il personale già in servizio presso il CED è assegnato all'ufficio IV.


Il 24 marzo 2009 il Dierttore del CED Franco Fiandanese e gli altri tre magistrati preposti Vincenzo Di Cerbo, Ippolisto Parziale e Tommaso Basile "considerato che in conseguenza dei suddetti provvedimenti ... ritengono impossibile adempiere alle loro funzioni loro tabellarmente assegnate, tra le quali quelle normativamente previste come proprie del CED dal D.P.R. 21 maggio 1981, n. 322, e successive modifiche, e dal D.P.R. 17 giugno 2004, n. 195" hanno rassegnato, con effetto immediato, le loro dimissioni da ogni incarico conferito nell'ambito del CED.


Con decreto in pari data il Primo Presidente ha rigettato le dimissioni, "chiedendo ai colleghi di ripensarci nell'interesse pubblico, chiedendo un programma che sarà esaminato con la massima attenzione".

Sorgono spontanee alcune domande:

- Quale programma può essere mai redatto dai quattro magistrati del CED che non hanno più alcun addetto amministrativo in organico al CED?

- Ed ancora: come può un decreto di un Dirigente amministrativo spazzare via l'intero organico del CED, che è previsto per legge?

- Ed ancor prima, cosa ha indotto il Primo Presidente della Cassazione ad emettere un decreto in forte odore di violazione legislativa?

Credo che l'intera magistratura abbia diritto ad una risposta immediata. L'Italgiureweb, il sito Web della Cassazione ed i numerosi programmi informatici del CED sono il patrimonio di tutti noi. Senza di essi e, comunque, senza una efficace gestione di essi - che non può che essere affidata a magistrati, con a disposizione l'organico degli amministrativi previsto per legge - rendere la giurisdizione sarà più difficile e, forse, anche meno efficace.


In Consiglio, noi rappresentanti del Movimento per la Giustizia-Art. 3, stiamo valutando gli spazi di competenza propri del CSM per intervenire, magari in via d'urgenza.


La difesa del CED è però prerogativa di tutti coloro che ne usufruiscono, anche pagando il servizio, come avviene per gli operatori del diritto che non siano magistrati e per questo sentiamo il dovere di diffondere le drammatiche notizie provenienti dalla Corte di Cassazione.

Mario Fresa

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